Aa.Vv.
pp. 302, brossura, illustrato a colori Gli edifici di culto insieme ai castelli e ai palazzotti baronali costituiscono le emergenze architettoniche piu importanti, in molti casi le uniche, dei paesini che costellano la cuspide dell’antica Leucadia. Chiese e nobili residenze si presentano spesso anche significativamente vicine e collegate tra loro da corridoi pensili, che permettevano ai signorotti del luogo di rimarcare la loro superiorita sociale rispetto al volgo dei lavoratori della terra e degli artigiani anche nella casa di Dio, laddove non sarebbero dovuti esistere separazioni e steccati. Ma le nostre chiese non sono soltanto la testimonianza di quell’alleanza tra chiesa e altare che costitui nel passato l’ostacolo piu grande all’emancipazione delle plebi salentine dal bisogno e dall’ignoranza, sono anche la testimonianza delle qualita migliori delle nostre genti: il talento e la perizia tecnica di capimastri e muratori, la creativita e il raffinato gusto decorativo degli scalpellini, cosi ben espressi nella malleabilita della nostra pietra e nelle fantasie di quel barocco leccese, fastoso e nello stesso tempo leggero, che tutte le abbellisce e rende cosi diverse e originali tra loro, ed anche la generosita, che portava i nostri padri a sostenere sacrifici economici eroici e pluridecennali per innalzarle, la loro pietas, i valori che confortavano la loro grama esistenza e, perche no, anche il loro orgoglio campanilistico, per il quale si cimentavano in sfide cosi ardue con gli abitanti dei casali circostanti. Noi di fronte a questo patrimonio d’arte non possiamo non sentirci sopraffatti innanzitutto da un sentimento di ammirata gratitudine verso gli autori, nella piu gran parte anonimi, di tanta impresa e nutrire la speranza che questa eredita sia monito alle nuove generazioni a imitare gli slanci, la genialita e l’ardimento dei nostri avi nel progettare il loro futuro e quello di questa terra. M. Monaco
