Robba noscia. Liriche in vernacolo

Cataldi Rocco
Dello stesso autore
Editore/Produttore: EDIZIONI IL LABORATORIO
EAN: L00002765



pp.60, brossura 15x21

Il Novecento ha regalato a Parabita ed ai parabitani un personaggio della cultura dalle grandi doti artistiche ed umane, il “maestro” Rocco Cataldi, ricordato negli ambienti letterari di Puglia come il “poeta del Sud contadino”. Scrivere di Cataldi, è come rileggere un libro aperto senza segreti, gustato pagina dopo pagina, rima dopo rima con le sue parole “terra terra”. Sono versi, quelli di Cataldi, che se da una parte fanno camminare l’autore “tisu” per avere un nome “onuratu e na poesia”, dall’altra regalano insegnamenti e piccole gocce di vita.
È datata marzo 1949 la prima opera pubblicata dal poeta parabitano, il quale dalle rovine di una guerra appena conclusa trovava l’ispirazione per far conoscere la sua “nobile” penna. “Parabbita è schiantata su n’artura/ E se standicchia janca cu lle vie/ Te menzu monte finu a lla pianura/ Tra fiche, ficalindie e tra l’ulìe…”. È il verso con cui Cataldi, allora appena ventiduenne, apre “Robba Noscia” (Editrice Bruzia, 1949) riservando un doveroso atto d’amore alla sua Parabita che ha sempre amato, ed alla quale si è costantemente riferito tra pubblicazioni edite in lingua ed in vernacolo. Sono, quelle di Cataldi, parole che incorniciate dal dialetto parabitano incidono ed influiscono maggiormente. E quindi diventano vive.
  Rocco Cataldi

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pp.60, brossura 15x21

Il Novecento ha regalato a Parabita ed ai parabitani un personaggio della cultura dalle grandi doti artistiche ed umane, il “maestro” Rocco Cataldi, ricordato negli ambienti letterari di Puglia come il “poeta del Sud contadino”. Scrivere di Cataldi, è come rileggere un libro aperto senza segreti, gustato pagina dopo pagina, rima dopo rima con le sue parole “terra terra”. Sono versi, quelli di Cataldi, che se da una parte fanno camminare l’autore “tisu” per avere un nome “onuratu e na poesia”, dall’altra regalano insegnamenti e piccole gocce di vita.
È datata marzo 1949 la prima opera pubblicata dal poeta parabitano, il quale dalle rovine di una guerra appena conclusa trovava l’ispirazione per far conoscere la sua “nobile” penna. “Parabbita è schiantata su n’artura/ E se standicchia janca cu lle vie/ Te menzu monte finu a lla pianura/ Tra fiche, ficalindie e tra l’ulìe…”. È il verso con cui Cataldi, allora appena ventiduenne, apre “Robba Noscia” (Editrice Bruzia, 1949) riservando un doveroso atto d’amore alla sua Parabita che ha sempre amato, ed alla quale si è costantemente riferito tra pubblicazioni edite in lingua ed in vernacolo. Sono, quelle di Cataldi, parole che incorniciate dal dialetto parabitano incidono ed influiscono maggiormente. E quindi diventano vive.
  Rocco Cataldi
Dettagli
DatiDescrizione
EANL00002765
AutoreCataldi Rocco
EditoreEDIZIONI IL LABORATORIO
Data pubblicazione2010/12
Categoria*Poesia in Vernacolo, Libri con Sconto fino ad esaurimento scorte
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