Secondo gli esponenti di una storiografia locale o di una storia dell'architettura ancora ferma allo studio del singolo monumento, la creazione degli spazi pubblici urbani - dalle mura alle piazze alle strade - non sarebbe stato frutto di un'intelligente applicazione progettuale, ma di un puro, semplice e confuso succedersi di eventi non controllati: la città non sarebbe frutto della civiltà ma della casualità e, in sostanza, di un grado di controllo e di razionalità inferiore a quella dei nostri tempi. Tipico esempio di questa presunzione, che molti tendono ad imporre ad ogni interpretazione progressista della storia urbanistica medievale, è il rifiuto, ancora esteso anche in Puglia, del riconoscimento di una determinante componente islamica nella definizione degli insediamenti tardo-medievali: come se questa regione, da sempre aperta all'Oriente, potesse fare eccezione in un panorama di influenze culturali estese dalla costa atlantica all'Asia sud-orientale, e che trova nella regione mediterranea una sua fenomenizzazione sistematica e storicamente determinata.
Donato Giancarlo De Pascalis, architetto, è nato a Nardò, dove attualmente vive e lavora. Ha curato la mostra sui restauri della "Galleria Borghese". Ha collaborato dal 1996 al 1998 con il Comune di Gallipoli, per il quale ha realizzato diversi studi sul recupero della città antica e alcuni progetti, alcuni dei quali già in corso di realizzazione. È autore di contributi sulla storia dell'architettura e dell'urbanistica tra cui: La Chiesa ed il Convento di S. Antonio da Padova in Nardò: da Sinagoga ebraica a chiesa cristiana, Nardò, 1995; Il percorso dei lavori della Galleria Borghese (Soprintendenza BB.AA. di Roma, 1996); La Chiesa ed il Convento dell'Incoronata a Nardò, in collaborazione con M. Gaballo, Nardò, 1997; La rappresentazione iconografica di Nardò nella cartografia del Blaeu-Mortier, in "Nardò Sparita", di M. Mennonna, Galatina, 1997; Il Borgo Nuovo di Gallipoli, nella rivista nazionale Storia dell'Urbanistica, "I Piani Regolatori", Roma, 1999.