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Un breve ma importante saggio dell`illustre medico tedesco dell`Ottocento, Justus F.K. Hecker, ci guida alla rilettura del Tarantesimo del Sud Italia e delle altre "Danzimanie" (Ballo di San Vito, Ballo di San Giovanni, Tigretier africano) mettendo in rilievo la danza e le manifestazioni coreutiche rituali e di guarigione delle popolazioni europee nel proprio contesto storico, ambientale e sociale, e invitando il lettore a scoprire differenze e analogie fra il passato e il presente, il Nord e il Sud d`Europa, i comportamenti danzati delle generazioni di ieri e di oggi. Insieme al libro un Cd musicale, curato da Giorgio Di Lecce, che raccoglie alcune delle arie (clausole armoniche) usate, sin dall`antichità, nel trattamento della cura dei tarantati, che necessitavano dell`aria giusta - la tarant-ella - per ottenere la guarigione, insieme con la danza, gli oggetti e i colori appropriati. Oltre alle arie trascritte nelle partiture musicali riportate da Hecker in appendice al suo libro, (riportate dal Kircher nel 1641), vengono proposte la tarantella di Foriano Pico della fine del 1500 (una delle prime ad avere questo nome) e l`ultima pizzica-taranta di un`anziana donna di Scorrano, raccolta a Galatina negli anni `90.