Le tavole di San Giuseppe

giovedì 14 marzo 2024

Il “Banchetto Sacro” nasce originariamente come voto di ringraziamento per una grazia implorata o ricevuta da parte di una persona che si è impegnata verso San Giuseppe con una promessa;
Queste tavole sono realizzate con diverse pietanze che vanno dai lampascioni alle rape, dai “vermiceddhri“ al pesce fritto, dalle pittule alla zeppola, dal pane a forma di grossa ciambella ai finocchi e alle arance. Un tempo, i commensali erano scelti tra i poveri del paese, mentre oggi è più frequente estendere l’invito a parenti e amici, preferibilmente tra coloro che hanno maggior bisogno o hanno una famiglia numerosa. Il numero minimo è di tre – san Giuseppe, Maria e Gesù – a cui si aggiungono altre “coppie di santi” fino al massimo di tredici persone (numero che richiama i componenti dell’ultima cena). È un rito antico, quello della massa: la preparazione, soprattutto molti anni fa, avveniva al ritmo della preghiera (si lasciava cuocere al tempo di un Pater Noster, si lasciava riposare nei limmi – recipienti tradizionali – il tempo di 10 Ave Maria...); la distribuzione seguiva la recita del rosario, quasi a voler “santificare” la fatica compiuta con la preghiera.


Di seguito i link dei prodotti relativi alla tradizione delle Tavole di San Giuseppe:

Le tavole di San Giuseppe Grandezza di San Giuseppe


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