LE SUPPELLETTILI IN ARGENTO DEL MUSEO DIOCESANO GIOVANNI TARANTINI DI BRINDISI

Boraccesi Giovanni
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CLAUDIO GRENZI EDITORE
EAN: 9788884314284



pp.32, 24 x 31 Brindisi e il mare, un binomio inscindibile lungo millenni che ha fatto la storia e la fortuna della città e del suo territorio. Un porto naturale di prim’ordine di arrivo e di partenze di passeggeri come anche, ovviamente, di imbarco e di sbarco delle merci. La sua sede episcopale è la più antica del Salento, annoverandosi il vescovo Marco fra i partecipanti al Concilio di Nicea del 325. L’industria dei metalli era presente a Brindisi da tempi remotissimi; qui si istituì la Zecca, fondata in età sveva, accresciuta in età angioina e soppressa in età aragonese. Proprio gli artigiani della metallurgia, autoctoni e forestieri, furono spesso a servizio della Chiesa locale, ricevendo commesse di vario tipo. L’oreficeria medievale brindisina ha la sua più alta e felice espressione nell’Arca di San Teodoro, già in cattedrale e oggi conservata nel locale Museo Diocesano, interessante raccolta di vario materiale fra cui gli arredi liturgici in argento, oggetto di questa indagine. Si tratta per lo più di un nucleo di circa una ventina di pezzi, di grande bellezza formale, che, salvo rare eccezioni, documenta la produzione argentaria napoletana che tanta importanza ebbe nel Regno per almeno cinque secoli, dal ’300 all’800.

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pp.32, 24 x 31 Brindisi e il mare, un binomio inscindibile lungo millenni che ha fatto la storia e la fortuna della città e del suo territorio. Un porto naturale di prim’ordine di arrivo e di partenze di passeggeri come anche, ovviamente, di imbarco e di sbarco delle merci. La sua sede episcopale è la più antica del Salento, annoverandosi il vescovo Marco fra i partecipanti al Concilio di Nicea del 325. L’industria dei metalli era presente a Brindisi da tempi remotissimi; qui si istituì la Zecca, fondata in età sveva, accresciuta in età angioina e soppressa in età aragonese. Proprio gli artigiani della metallurgia, autoctoni e forestieri, furono spesso a servizio della Chiesa locale, ricevendo commesse di vario tipo. L’oreficeria medievale brindisina ha la sua più alta e felice espressione nell’Arca di San Teodoro, già in cattedrale e oggi conservata nel locale Museo Diocesano, interessante raccolta di vario materiale fra cui gli arredi liturgici in argento, oggetto di questa indagine. Si tratta per lo più di un nucleo di circa una ventina di pezzi, di grande bellezza formale, che, salvo rare eccezioni, documenta la produzione argentaria napoletana che tanta importanza ebbe nel Regno per almeno cinque secoli, dal ’300 all’800.
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788884314284
AutoreBoraccesi Giovanni
EditoreCLAUDIO GRENZI EDITORE
Data pubblicazione01/01/2011
CategoriaArte
Pagine31
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