Araldica civica e cenni storici dei comuni di Terra Jonica

Palumbo Nino
Dello stesso autore
Editore/Produttore: LACAITA
EAN: L00003526



pp.640, rilegato

Genealogie ed Armi di Feudatari e di Casate estinte e viventi

Tra la fine del secolo scorso e i primi decenni del nostro secolo, visse ed operò in Manduria Cosimo Palumbo, vivace figura di giornalista, conferenziere ed eloquente oratore politico, del quale Michele Greco, su una sua scheda lasciataci manoscritta, oltre ad indicarcelo «figlio di uno degli ultimi confettieri e liquoristi che resero in tutta la Puglia celebre, per la tradizionale confezione di dolci e rosoli, la città di Manduria», precisa altresì che egli seppe mostrare «fin dalla fanciullezza vivacità di carattere e prontezza d'ingegno tanto da stimolare i due patrioti mandurini Nicola Schiavoni e Giacomo Lacaita ad indirizzarlo negli studi ed aiutarlo in tutti i modi».
E aggiunge il Greco: «... forse per devozione e per gratitudine verso questi superstiti patrioti del quarantotto mandurino, egli diede alle stampe, nel 1897, un suo lavoro: I Manduriani nel '48, che raccoglieva episodi tratti dalla viva voce di Essi».
Ma si sa anche che Cosimo Palumho fu molto legato a Giuseppe Gigli che da lui venne considerato come il suo vero maestro; colui che lo aveva sempre sollecitato ad interessarsi di storia e di problemi politici e sociali che avessero potuto riguardare Manduria ed il Salento.
Siamo negli anni in cui il clima e la temperie di certe condizioni storiche e culturali che caratterizzarono i decenni postunitari, ebbero a sollecitare un po' dovunque l'interesse per le storie locali e, nel Salente, proprio il Gigli fu tra gli assertori di questa sentita esigenza, certamente tra i più fecondi.
Nino Palumbo, autore della presente opera, è nipote di quel Cosimo innanzi richiamato e forse da questo suo zio egli ha saputo ereditare l'amore per la raccolta di utili notizie che riguardano la storia della sua terra d'origine appassionandosi in modo particolare all'Araldica, una materia, questa, che lo ha particolarmente affascinato sino a spingerlo a ricostruire in ogni particolare tutti i vari stemmi civici in uso presso i 28 comuni della Provincia di Taranto e a scoprire, attraverso questa sua ricerca costruttiva, come ancora diversi comuni della nostra provincia usano il proprio stemma senza essere in regola col Regolamento della Consulta Araldica e senza neppure possedere il decreto che ne autorizzi l'uso.


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pp.640, rilegato

Genealogie ed Armi di Feudatari e di Casate estinte e viventi

Tra la fine del secolo scorso e i primi decenni del nostro secolo, visse ed operò in Manduria Cosimo Palumbo, vivace figura di giornalista, conferenziere ed eloquente oratore politico, del quale Michele Greco, su una sua scheda lasciataci manoscritta, oltre ad indicarcelo «figlio di uno degli ultimi confettieri e liquoristi che resero in tutta la Puglia celebre, per la tradizionale confezione di dolci e rosoli, la città di Manduria», precisa altresì che egli seppe mostrare «fin dalla fanciullezza vivacità di carattere e prontezza d'ingegno tanto da stimolare i due patrioti mandurini Nicola Schiavoni e Giacomo Lacaita ad indirizzarlo negli studi ed aiutarlo in tutti i modi».
E aggiunge il Greco: «... forse per devozione e per gratitudine verso questi superstiti patrioti del quarantotto mandurino, egli diede alle stampe, nel 1897, un suo lavoro: I Manduriani nel '48, che raccoglieva episodi tratti dalla viva voce di Essi».
Ma si sa anche che Cosimo Palumho fu molto legato a Giuseppe Gigli che da lui venne considerato come il suo vero maestro; colui che lo aveva sempre sollecitato ad interessarsi di storia e di problemi politici e sociali che avessero potuto riguardare Manduria ed il Salento.
Siamo negli anni in cui il clima e la temperie di certe condizioni storiche e culturali che caratterizzarono i decenni postunitari, ebbero a sollecitare un po' dovunque l'interesse per le storie locali e, nel Salente, proprio il Gigli fu tra gli assertori di questa sentita esigenza, certamente tra i più fecondi.
Nino Palumbo, autore della presente opera, è nipote di quel Cosimo innanzi richiamato e forse da questo suo zio egli ha saputo ereditare l'amore per la raccolta di utili notizie che riguardano la storia della sua terra d'origine appassionandosi in modo particolare all'Araldica, una materia, questa, che lo ha particolarmente affascinato sino a spingerlo a ricostruire in ogni particolare tutti i vari stemmi civici in uso presso i 28 comuni della Provincia di Taranto e a scoprire, attraverso questa sua ricerca costruttiva, come ancora diversi comuni della nostra provincia usano il proprio stemma senza essere in regola col Regolamento della Consulta Araldica e senza neppure possedere il decreto che ne autorizzi l'uso.

Dettagli
DatiDescrizione
EANL00003526
AutorePalumbo Nino
EditoreLACAITA
Data pubblicazione1989
CategoriaStoria
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