pp.135 brossuraQUESTA È UNA DI QUELLE STORIE d`amore e di contrasti che sarebbe già entrata nei romanzi popolari, nei dipinti, nei film, nel nome di qualche parco o piazzetta, se lei, "donna Mary", non fosse ancora viva, bionda, capace di dipingere, di viaggiare, di scrivere, di parlare con una voce intonata a una sorta di entusiasta sorriso.Ricevette dal suo Giuly la prima lettera d`amore nella primavera del 1935. Ricevette l`ultima - quasi una richiesta di perdono e di addio - nel mese di settembre del 1985.Nel frattempo c`era stata la caduta del fascismo e della retorica eroica, una distruttiva guerra mondiale, la proclamazione della Repubblica, la lunga ricostruzione e il progresso della tecnologia del lunghissimo dopoguerra. Nel frattempo molte cose vecchie erano state distrutte e tante nuove erano state. costruite, erano mutati i costumi, erano morti tanti anziani; erano nate tante persone, vissute e decedute lasciando discendenza e si era andati persino sulla luna dopo aver inventato il computer.Lui, per una questione di cui forse erano stati colpevoli i famigliari, si era sposato, aveva avuto figlie nipoti, era diventato un medico importante, si era ammalato più volte, più volte era stato operato.Lei no, era diventata un`apprezzata pittrice, direttrice di una galleria d`arte, autrice di alcuni dignitosi volumi di poesia, accanita viaggiatrice e ospite ricambiata d`intellettuali italiani e stranieri, ma non aveva accolto nel suo cuore alcun altro amore. E` un fenomeno strano, un sentimento umano singolare, come quelle di certe piante che nel corso della loro lunga vita fioriscono una sola volta.Questo mistero d`amore forse non sarebbe stato da raccontare o da interpretare diversamente se lei, Mary, non avesse rispettato la decisione di lui: non lo cercò più, non fece in modo di vederlo da lontano, si chiuse in se stessa.Lui invece, che fra l`altro non ha avuto forse una vita sempre felice, non l`ha sempre evitata, non ha mai smesso per tutta la vita di occuparsi di lei,anche se molto discretamente. Ormai da uomo maturo le mandava i fiori e una volta anche una letterina in cui le chiedeva di rivolgere al Cielo una preghiera per sè che doveva essere operato al cuore. E lei, donna Mary, dopo più di mezzo secolo, gli mandò un telegramma per assicurarlo che, sì, avrebbe pregato.Giuly e Mary sono ovviamente pseudonimi, ma la storia è vera fino in ogni banale particolare e nelle date, documentata in centinaia di lettere autografe che la protagonista tiene in uno scrigno azzurro. Nel 1999 le pubblicò - sempre sotto pseudonimo - presso la nostra casa editrice in un romanzo intitolato appunto Lo Scrigno Azzurro: sicuramente per nostalgia, per malinconia, per rimembranza, ora che tutto era passato. Se le persone d`una certa età non avessero il bisogno di raccontare, l`umanità sarebbe smemorata.Certamente anche nel raccontare le cose passate affiorano le dolcezze ricevute e le amarezze e l`ira dei torti subiti. Non sapremo mai quante volte l`Autrice mentre scriveva si asciugava una lacrima o stringeva i pugni.A, ogni modo le prime copie de Lo Scrigno Azzurro del 1993 furono inviate alla famiglia di Giuly... e ci furono immancabilmente le reazioni. Immediate, telefoniche, irate, quella della "mammina", che in realtà era la matrigna di Giuly, la quale vedeva nel libro, pur sotto improbabili nomi nel paese, raccontate le prodezze del figliastro, da giovane e da meno giovane. (Ma tutto sommato era stato un noto professionista e la storia d`amore era una sua faccenda privata).Ma la nobiltà, la commozione, la tenerezza, se si vuole anche la stranezza di questo Secondo Scrigno Azzurro, che qui abbiamo il piacere di presentare, sta in un seguito imprevedibile: in una strana, tenera, devota amicizia, che è singolare perlomeno quanto il caparbio unico innamoramento di Mary....