pp.100
Un avvenimento perduto nella notte dei tempi. Una rivolta popolare come la Storia ne è costellata, tanto più la Storia del nostro Meridione italiano, da sempre terra di scorrerie e soprusi d’ogni sorta. Un tumulto sedato nel sangue della povera gente. Ebbene, fa un certo effetto immaginarsi che quella comunità messa in scena da Ruggeri, la quale si organizza per rivoltarsi contro il despota spietato, la quale è pronta a fare del proprio sangue «concime per la terra» (terra maledetta, inesorabilmente povera nonostante cotanto fertilizzante, letterale o metaforico); una comunità che «tracima come una pignatta in ebollizione», e trova in se stessa l’intelligenza, come direbbe oggigiorno qualche noioso, di fare sistema fra le multiformi componenti contro le angherie di un manipolo di privilegiati guidati da un orribile autocrate; fa insomma specie figurarsi che quei cittadini valorosi siano davvero i nostri antenati.