Sette studi indagano l'attualità e la necessità delle Operette morali: le forme dello straniamento, della parodia, della critica, il rapporto con l'essai e con l'affabulazione, il dialogo con l'antica sapienza, la natura del teatro filosofico, i modi della prosa, le cosmografie celesti e interiori, il cammino di un testo nelle altre lingue e culture, la sua presenza nella filosofia del Novecento. Scrive Antonio Prete nell'Introduzione: "Dinanzi a un classico come le Operette morali, dinanzi cioè a un ventaglio estesissimo e vibrante di rappresentazioni del vivente, delle condizioni e contraddizioni del vivente, chiuso nella sua finitudine e allo stesso tempo visitato da un'irriducibile domanda di infinito, ogni lettura sperimenta una propria via d'accesso, persino un proprio angolo d'ascolto e di interrogazione. La poliedricità narrativa e filosofica delle Operette richiede disposizioni interpretative variegate, fortemente soggettive, insomma vitali e non certo scolastiche o di mestiere".