pp.135, brossura
Dalle leggende della tradizione popolare alla cronaca più recente Mario Toma percorre le vicende della sua terra con un linguaggio che riesce a conciliare il rigore del saggio con l`affidabilità del racconto, individuando nel passaggio dal "feudo" alla "fabbrica" lo snodo fondamentale della vita economica e politica del grande centro salentino. Uno snodo letto, però, con grande attenzione alla specificità provinciale sicché "feudatari" e "padroni delle ferriere", prima che proiezione di categorie storiche consolidate, sembrano essere forti profili psicologici, espressione di differenti percorsi cultu rali e umani.Nell` affascinante galleria dei personaggi affrescati nel libro si parte da lontano, addirittura da un papa, Bonifacio IX, che potrebbe essere nato qualche secolo fa a Casarano, per passare a Francesco Antonio Astore, il patriota giustiziato dai borboni, senza trascurare le sfuggenti figure dei briganti del Manfìo. Nasce poi la prima balbettante democrazia, compaiono figure di notabili i cui orizzonti politici di radosono distinguibili da quelli dei vecchi feudatari. Solo l`irrmpere, nel secondo dopoguerra, dei partiti democratici e di massa modifica una realtà segnata da un cocciuto consevatorismo e i vecchi gruppi dominanti si vedono costretti a fare i conti con gli strumenti della nuova democrazia. E` in questo scenario che si forma la forte figura del senatore Francesco Ferrari, uomo della vecchia agraria ma politico capace di utilizzare a vantaggio di tutta la comunità le grandi opportunità offerte dagli interventi statali nel Sud. Di altro segno, con altro ruolo, il profilo dell`industriale Antonio Filograna, espressione di un orizzonte culturale mirante ad "assoggettare" la politica alle ragioni dell`impresa. Siamo infine all`oggi, un oggi così denso di incognite da giustificare una qualche nostalgia per modi e luoghi non dimenticati dalla recente dialettica politica.