Romanzo "antropologico", allusivo e simbolico, esprime e comunica la nostalgia e ad un tempo la curiosità per le culture popolari, altre e morenti di fronte all civiltà industriale ed alla globalizzazione, le quali segnano il volto e le forme della nostra epoca industriale e mediatica. La scrittura "lussureggiante" dell'autore, il suo stile ricco e accattivante verso il lettore, catturano l'attenzione e seducono chi si avvicina al testo, facendo leva su plurimi ed insistenti riferimenti all'ambiente naturale e sociale del nativo salento., la cui aura selvaggia e tenera, pagana e complice, porta il protagonista, uomo colto e sensibile, ad accostarsi prima, ed a penetrare poi, sempre più coinvolto nei ricordi dell'adolescanza, nello spirito dionisiaco dell'amata - e qui recuperata - cultura popolare.
Apollineo e dionisiaco convivono e si mescolano, determinando la crisi identitaria del protagonista, intellettuale consapevole del conflitto tra mondi diversi e alternativi (vincitore l'uno, sconfitto l'altro): un dilemma in cui egli s'impiglia e che permane irrosolto, spingendolo ad una soluzione radicale ed irreversibile della propria vita e della propria personalità dilacerata.
L’AUTORE
Salvatore Tuma è nato e cresciuto nel Salento, a Supersano.
A vent’anni si trasferisce in Emilia dove si laurea, presso l’università di Bologna, in Lingue e Letterature Straniere Moderne con una tesi in Glottologia. Appassionato di antropologia, ha approfondito i suoi studi con ricerche sulla cultura e le tradizioni popolari salentine. Ha scritto diversi racconti di prossima pubblicazione. Vive e lavora a Parma.