Brani contenuti nel Cd:
01 L'arciprete
02 A muntagna
03 A caddhrina
04 Jeu partu
05 Alle messi
06 Tutta re rose
07 A punente
08 Foresta
09 Quant'ave
10 Turmentu te luna
11 Dolcenera
12 Candida
13 Aggiu 'mparatu
14 Martin
15 Mattunaru
Il terzo cd del gruppo Alla Bua (Sony – Ethnosphere)
Gli Alla Bua nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto a Santu Lazzaru, nelle tipiche feste nelle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Qui si sono uniti i componenti, ragazzi provenienti da vari paesi del leccese (da Casarano a Collepasso, da Racale fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case, con la grande passione di suonarla, di tramandarla e di divulgarla.
Alla Bua è una locuzione raccolta presso anziani del sud Salento, che la utilizzavano come ritornello per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Il significato ce lo dà, sembrerebbe, l’antica lingua grica (veramente antica, trattandosi di basso salento, e non della zona detta oggi Grecìa, circoscritta entro una decina di comuni, e ben distante da Alliste, luogo di questa scoperta): Alla Bua starebbe per medicina alternativa, altra cura.
E’ in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono del gruppo. La cura: nel passato, quella contro il morso velenoso della leggendaria taranta, quella di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà; oggi, similmente, contro la frenesia e la piattezza della società moderna, una cura a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.
Degli Alla Bua, oltre a condividere la loro matrice popolare, sono forti di provenienze musicali singolarmente disparate, che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, etnico. Tutto ciò porta ad una riproposizione del repertorio tradizionale salentino molto colorita e ricca di sottigliezze ed energie sempre rinnovate, sebbene scaturite da esecuzioni molto spontanee, liberatorie – appunto - e, in ogni caso, festose. L’autentica salentinità è poi confermata dal ruolo del fondatore, Gigi, fonte vivente di innumerevoli canti di campagna, di lavoro, e di sentimento.
Sul palco gli Alla Bua rivelano il loro carattere: musica dal ritmo forte, quasi violento, del tamburello di Fiore; intrecci, virtuosismi e cascate del flauto di Pierpaolo, della fisarmonica di Cristian; la certezza della granitica chitarra di Dario; i graffi della voce di Gigi e la contrastante morbidezza di quella di Irene, e del suo oboe. Tutto ciò che la musica salentina richiede per concretizzare al massimo la sua espressività, carica di un passato (e talvolta anche di un presente) difficile; espressività che, nello sfrenato divertimento di musicisti e ballerini partecipanti, diventa una vera “altra cura”...
Negli ultimi anni il repertorio degli Alla Bua si è arricchito di brani originali composti dagli stessi componenti, in uno stile quando molto legato e rispettoso della tradizione, quando, invece, solo ispirato allo spirito del gruppo.
Nato nel 1990, il gruppo Alla Bua possiede un importante curriculum. E’ ormai richiestissimo nelle sagre, nelle feste patronali e nelle piazze più importanti del Salento, e fa ballare fino allo stremo il pubblico sempre più entusiasta. Le trasferte in tutte le regioni d’Italia vanno da Bolzano a Salerno, da Roma al Pollino, dai Nuraghi alla Toscana, solo per citare alcune delle tante tappe felicemente percorse.
E non solo: gli Alla Bua hanno partecipato alla colonna sonora del film “Pizzicata” di Winspeare, e hanno realizzato per Rai Sat la musica del documentario dedicato al pittore Piero Pizzi Cannella. Vari filmati sono stati trasmessi sulle reti televisive locali e nazionali, e molte emittenti radiofoniche nazionali hanno programmato i brani del gruppo (in particolare in “Golem” di Gianluca Nicoletti e in “Notturno Italiano” con Ugo Coccia, della Rai).
Nel 1999 esce, autoprodotto, il primo cd, “Stella Lucente”, esperienza che porterà, nel 2002, al più maturo “Alla Bua”, nato dalla collaborazione con la società romana Ethnosphere. Contemporaneamente viene realizzato il videoclip “Lu rusciu de lu mare” per la regia di Silvia Morani e Angelo Cricchi, apprezzato e lanciato in trasmissioni televisive musicali (“Blob”, Rai 3, lo ha omaggiato riproducendolo eccezionalmente per intero), viene anche selezionato per le finali del Giffoni Film Festival, e del Faenza Festival. Nel 2003 esce un altro riuscitissimo videoclip (ancora di Morani – Cricchi), “Pizzicarella”.
Ma il momento più importante della produzione degli Alla Bua è “Limamo”, l’ultimo album (Sony – Etnosphere, 2004). Grande qualità ed intensità musicale, grande entusiasmo dei ragazzi del gruppo, sublimi momenti di creatività, raffinate parentesi di delicatezza, e vorticose pizziche di singolare gaiezza. Il tutto completato da una interessante cover-omaggio a Fabrizio de Andrè, “Dolcenera”. La copertina del cd è una preziosa tavola di Piero Pizzi Cannella.