pp.132 brossura 17x24 + DVD
Opere contenute: "Me l'aggiu propriu cutire...u primu giurnu te penzione" e "Bertu Bascu...comu lu nonnu"
Il processo di omologazione culturale che caratterizza i nostri tempi cancella spesso in modo irreversibile parte della nostra memoria, del nostro dialetto, che rischia di scomparire con il passare degli anni.
Essendo io convinto sostenitore del dialetto Salentino e, per mia fortuna fraterno amico di Tonio Ingrosso (non me ne vogliano gli altri autori matinesi, ma a mio avviso il miglior poeta dialettale che Matino abbia finora avuto), ho così deciso di dare anch'io il mio modesto contributo a questa causa.
Voi direte: che c'entra tutto questo con il teatro? Centra, perché è stato proprio Tonio a trasmettermi la passione della scrittura in vernacolo e sempre a lui ho sottoposto tutti i miei scritti, che lui ha pazientemente corretti grazie all'ottima conoscenza della grammatica dialettale.
Nella prima commedia che vi presento ci troviamo ai giorni nostri e mi è stata ispirata da molti miei coetanei tutti ex rivoluzionari del '68, ormai imborghesiti e piegati alla vita d'ufficio che hanno finalmente raggiunto, dopo i fatidici 35 anni di contributi, l'età pensionabile, avendo coltivato per tutta la vita la speranza di un colpo di fortuna, di una vincita al lotto, di un'eredità improvvisa che avrebbe permesso loro di trascorrere una vecchiaia agiata. Ma la domanda che si ponevano i nostri antenati "ci riccu tia ulutu, povareddu tia fattu?" e sempre attuale.
La seconda commedia nasce in modo davvero inaspettato.
Durante una notte insonne a causa di un'abbondantissima cena insieme agli attori della mia compagnia, mi sono ritrovato, come spesso accade, a pensare alla mia infanzia e agli amici di un tempo e sono rimasto colpito dal fatto che molti cugini hanno lo stesso nome e questo era dovuto alla buona usanza di una volta di dare al primogenito maschio il nome del nonno. Oggi, invece, siamo tutti moderni, o se
preferite rimbecilliti dalla televisione, e diamo così ai nostri figli i nomi più disparati (ahimè ci sono cascato anch'io!). Nasce in questo modo "ALBERTU BASCU ... COMU LU NONNU" una commedia degli equivoci che ruota proprio attorno a due cugini con lo stesso nome.
Come se non bastasse, poi, ho avuto la presunzione di curare la regia di queste due commedie, in modo da non poter dare a nessun'altro la colpa di un eventuale disastro. E' stata un'esperienza nuova, entusiasmante e ricca di soddisfazioni.
A questo punto non posso non fare i ringraziamenti.
Ringrazio in primo luogo tutti i componenti della compagnia teatrale `Santa Parmeta" che, nonostante le immancabili difficoltà, mi hanno sempre seguito con professionalità e pazienza, contribuendo in modo fondamentale al successo conseguito nelle piazze e nelle rassegne più prestigiose del nostro Salento.
Ringrazio l'Amministrazione Comunale di Matino ed in particolare l'Assessore alla Cultura Leonardo Bianchi per aver sostenuto la mia iniziativa, l'amico Cosimo Mudoni, primo opinionista delle mie commedie, Tonio Ingrosso per i suoi preziosi e pertinenti suggerimenti, mia moglie per la sua critica costruttiva e per aver condiviso questa mia passione e i miei figli che mi hanno sostenuto e incitato in quest'avventura.
Roberto Delle Castelle