SIN DAGLI INIZI, L’ESPERIENZA TEATRALE DI FRANCO UNGARO HA UN RESPIRO INTERNAZIONALE, COMINCIANDO DAGLI STUDI CON IL PROFESSOR FERDINANDO TAVIANI ALL’UNIVERSITÀ DI LECCE CHE ORIENTA I SUOI CORSI SULLE AVANGUARDIE TEATRALI DEL NOVECENTO, DA MEJERCHOL’D A STANISLAVSKIJ, DA BARBA A GROTOWKSI, PER CONTINUARE DAGLI ANNI OTTANTA E NOVANTA CON LE LUNGHE E QUOTIDIANE FREQUENTAZIONI DEI TEATRI MILANESI, L’ORGANIZZAZIONE DELLE TOURNÉE ALL’ESTERO DI TEATRO KOREJA, I NUMEROSI INVITI A CONVEGNI E FESTIVAL INTERNAZIONALI, FINO ALLA NUOVA ESPERIENZA COME FONDATORE E DIRETTORE DELL’ACCADEMIA MEDITERRANEA DELL’ATTORE. UN TEMPO CHE COINCIDE ANCHE CON UNA STRAORDINARIA FECONDITÀ DI SCRITTURA E CON NUMEROSE COLLABORAZIONI CON QUOTIDIANI E RIVISTE. A EST DEL PALCOSCENICO RACCOGLIE UNA SIGNIFICATIVA PARTE DI QUESTO VIAGGIO, LUNGA CIRCA QUARANT’ANNI, DAL 1982 AL 2020. TRA LE TAPPE DEL PERCORSO, L’IRAN POLITICAMENTE ASSEDIATO DAL REGIME DOVE PERÒ «IL TEATRO PUÒ ANCORA UNIRE» E LIBERARE, IL «CANTIERE ADRIATICO» DELLA CULTURA MACEDONE, L’ANTICA GRAZIA DELLE MARIONETTE THAILANDESI, LA RIVOLUZIONE DELL’ODIN TEATRET, L’ALBANIA SEGRETA DELLE CITTÀ ANTICHE, I PALCOSCENICI DI SARAJEVO, DI BELGRADO, DEL KOSOVO, ANTIDOTO ALLA DEVASTAZIONE DELLA GUERRA, UNA BULGARIA SORPRENDENTE CHE «INSEGNA IL SENSO DELLA MISURA», IL SOGNO DI MATERA 2019 NELLA SUA AVVENTURA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA. E ANCORA, RUSSIA, GIAPPONE, ARMENIA, LIBANO, VENEZUELA, BRASILE... ATTRAVERSANDO LE PAGINE DEL LIBRO, IMMERGENDOSI NEI TANTI DETTAGLI DI QUESTO ININTERROTTO DIARIO DI BORDO, È FACILE INTUIRE COME IL RIFERIMENTO SPAZIALE ALL’ORIENTE RICHIAMI NON SOLO LE METE DEI VIAGGI - NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA, EUROPA DELL’EST, ASIA E MEDIO ORIENTE MA QUEL DISCORSO "A LATERE", QUELL’AMPIEZZA DI SGUARDO CHE UNISCE IL RIGORE DELLA CRITICA ALLA SENSIBILITÀ VERSO LE QUESTIONI E LE SUGGESTIONI DEI «TEATRI DEL MONDO».