pp.128 brossura
(..) La forma narrativa di Leukòs è strutturata intorno ad una variegata pluralità di punti di vista o voci narranti. Esse sono coordinate da un medesimo intento conoscitivo da conseguire mediante una rappresentazione one della comunità salentina, osservata dal di dentro, attraverso l'analisi di meccanismi sociali autoriproduttivi. La pluralità delle voci narranti, però, invece di disperdersi in una frammentazione impressionistica, sembra concentrarsi in un'ottica, ideologicamente unitaria, che consiste nel cogliere gli effetti destrutturanti dei processi di modernizzazione nelle permanenze arcaiche, nei rituali della mentalità, nella semantica dei simboli tradizionali, nelle consuetudini comportamentali e religiose, nelle pratiche del lavoro e nelle relazioni sociali.
Si tratta, dunque, di una forma narrativa che fa interagire nella sua costruzione dialettica periferia e mondo, tradizione e attualità, sistemi vitali rurali in decomposizione e fenomeni complessi di acculturazione distruttiva e disorientante.
(..) Nella narrazione di Francesco Greco, dunque, la comunità salentina, qui indagata nella forma del villaggio o paese post-rurale, appare lacerata e rovinosamente scissa. La sua stabilità etnologica e la sua riproduzione simbolica sono appena un ricordo sbiadito che, talvolta, si manifesta in un'immagine fuggevole oppure in qualche commosso e momentaneo rimpianto, riferito dal narratore. In realtà il senso della narrazione è un altro e consiste in un realismo allegorico nel quale la coscienza della scomparsa di riferimenti mitici e universali per la comunità post-rurale si manifesta, narrativamente, in cognitività, straniamento, sarcasmo, lutto e moralismo. E proprio questi elementi fanno della narrativa di Francesco Greco un'opera meritevole di attenzione, degna di sostenere il confronto con quelle più alte della letteratura meridionale.
(Dalla Presentazione di Donato Margarito)