pp.231 brossura 17x25
Tecniche di estrazione e raffinamento dei metalli tra 15° e 16° secoloLe conoscenze sul restauro dei metalli in Italia, pur inserite nel dibattito più avanzato su teorie e prassi sperimentate negli ultimi trent`anni, grazie all`esperienza dell`Istituto Centrale del Restauro, non annoverano ancora una completa e corretta codificazione. Anche se la Puglia possiede un considerevole patrimonio realizzato con metalli preziosi e dalla ricca tipologia, che comprende reperti archeologici, porte bronzee, argenti e metalli poveri come ferri e ottoni, non ha imparato a conoscerlo da trattati o ricettari, ma ha dovuto scoprire empiricamente tecniche esecutive e sistemi di manutenzione e conservazione. Proprio questa carenza accende l`interesse verso ricerche che possano rivelare la misteriosa storia dell`arte dei metalli preziosi e non, a sicuro vantaggio di una conservazione permanente, subordinata ad una tutela, basata su frequenti interventi di manutenzione.In un certo senso colma l`assenza di queste nozioni l`accurato studio di Chiara Marini sui due trattati rintracciati nella Biblioteca Marcianti di Venezia, miniera inesauribile di libri a stampa o manoscritti, che al di là delle innovazioni tecnologiche, rimangono veicoli indispensabili alla trasmissione della cultura. Dei trattati rintracciati l`Autrice ha cercato di capire chi fossero gli autori e da quali rinomate botteghe, in un determinato periodo cronologico, provenissero i segreti carpiti e raccontati nel Tractato delle minere, che assegna al XVI secolo e a Giovanpietro da Pistoia. L`analisi del trattato, come sostengono la Marini e la Capitano, per quantità di informazioni, qualità di descrizioni e semplicità di consultazione, circostanziata dalla divisione degli argomenti, ben si integra con l`età della massima maturità culturale formatasi intorno a Cosimo dei Medici, raccontata con intenso amore per la grandezza di Firenze da Benedetto Varchi nella Storia fiorentina (iniziata nel 1537 ma rimasta inedita fino al Settecento).