Fanti e briganti nel Sud dopo l'Unità

Mottola Josè
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CAPONE EDITORE
EAN: 9788883491603



pp.144, brossura 15x21

Molte carte d’archivio, anche tra le 250.000 del Fondo G 11 dello Stato Maggiore dell’Esercito, gettano nuova luce sul boom del brigantaggio meridionale dopo l’Unità – non malvisto tra l’altro da odierni sodalizi del Nord –, diradando le brume sparse da narrazioni a dir poco superficiali. Fino al 1864, Crocco, Romano, Pizzichicchio, Coppolone e altri condottieri alla macchia agirono tra Puglia e Basilicata, sostenuti  dai Borbone esuli  a Roma e dallo Stato pontificio. Sulle Murge tra  Terra di Bari e Terra d’Otranto, la  Legione Carabinieri del colonnello Sannazzaro, la Divisione Territoriale del generale Regis e la Colonna Mobile del generale Pallavicini, aiutate dalla Guardia Nazionale, contrastarono duramente bande talmente disinvolte da permettersi la messa domenicale in masseria. L’Autore propone le vicende di quei giorni con una narrazione scorrevole, avvincente e rigorosamente documentata, anche nell’esporre pratiche quali l’uso a mo’ di trofeo del mento barbuto del nemico. Non manca una radiografia culturale di comandi militari, gruppi ribelli, clero, intellighenzia, borghesia e ceti subalterni: di sorprendente attualità.
 
 L’AUTORE
José Mottola (1954), avvocato lavorista del foro barese, ha scritto diversi saggi storici, tra i quali: Giuseppe Albanese libero muratore e martire della Repubblica napoletana del 1799, Manduria, Lacaita, 1999; in collaborazione con Bernardo Kelz, Dai Carpazi alle Murge. Odissea di Zygmunt Kelz scampato alla Shoah, Foggia, Bastogi, 2008; Gente di razza. Così parlò Nicola Pende tutore della stirpe e pupillo dei gesuiti, Foggia, Bastogi, 2010.

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Disponibilità: 2 disponibile

pp.144, brossura 15x21

Molte carte d’archivio, anche tra le 250.000 del Fondo G 11 dello Stato Maggiore dell’Esercito, gettano nuova luce sul boom del brigantaggio meridionale dopo l’Unità – non malvisto tra l’altro da odierni sodalizi del Nord –, diradando le brume sparse da narrazioni a dir poco superficiali. Fino al 1864, Crocco, Romano, Pizzichicchio, Coppolone e altri condottieri alla macchia agirono tra Puglia e Basilicata, sostenuti  dai Borbone esuli  a Roma e dallo Stato pontificio. Sulle Murge tra  Terra di Bari e Terra d’Otranto, la  Legione Carabinieri del colonnello Sannazzaro, la Divisione Territoriale del generale Regis e la Colonna Mobile del generale Pallavicini, aiutate dalla Guardia Nazionale, contrastarono duramente bande talmente disinvolte da permettersi la messa domenicale in masseria. L’Autore propone le vicende di quei giorni con una narrazione scorrevole, avvincente e rigorosamente documentata, anche nell’esporre pratiche quali l’uso a mo’ di trofeo del mento barbuto del nemico. Non manca una radiografia culturale di comandi militari, gruppi ribelli, clero, intellighenzia, borghesia e ceti subalterni: di sorprendente attualità.
 
 L’AUTORE
José Mottola (1954), avvocato lavorista del foro barese, ha scritto diversi saggi storici, tra i quali: Giuseppe Albanese libero muratore e martire della Repubblica napoletana del 1799, Manduria, Lacaita, 1999; in collaborazione con Bernardo Kelz, Dai Carpazi alle Murge. Odissea di Zygmunt Kelz scampato alla Shoah, Foggia, Bastogi, 2008; Gente di razza. Così parlò Nicola Pende tutore della stirpe e pupillo dei gesuiti, Foggia, Bastogi, 2010.
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DatiDescrizione
EAN9788883491603
AutoreMottola Josè
EditoreCAPONE EDITORE
Data pubblicazione2012
CategoriaStoria, *Brigantaggio
Pagine144
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