pp.226, rilegato
Venti anni di studi e di ricerche naturalistiche sul territorio, che hanno permesso di censire una ricca biodiversità altrove scomparsa e di rinvenire piante nuove per la scienza come le orchidee spontanee che crescono esclusivamente qui, come la Serapias apulica sub specie uxentina, che ho voluto dedicare proprio al parco di Ugento, oppure la Ophrys japygica.
Ma anche ibridi particolari dedicati al cofondatore del WWF Italia, Fulco Pratesi, al cosmologo inglese Stephen Hawking, o al tenore Tito Schipa, o ancora il raro ibrido dedicato alla messapica Ugento, L’Ophrys Ozantina.
Ma il vasto paesaggio ha permesso anche di censire una elevata presenza di diverse specie di uccelli, circa 190 specie differenti, con presenza di specie rarissime per il territorio salentino, come la Cicogna nera, il pellicano, lo storno roseo, il martin pescatore bianco nero, la moretta tabaccata, l’airone rosso e altri ancora. La differenza tra il Parco Naturale di Ugento e altre zone tutelate del Salento sta proprio nella ricchezza degli habitat presenti, tra cui fondamentale la zona umida caratterizzata dal reticolo dei canali e dei bacini presenti.
Ma nel corso del tempo questi habitat sono stati sempre presi di mira da opere di urbanizzazione, dagli incendi,, dalla antropizzazione diffusa, e da vari e continui illeciti che hanno sempre più frammentato e deturpato la naturalità del paesaggio. Nella trattazione, vengono elencati tutta una serie di driver che continuano a minacciare questi habitat fragili e peculiari tutelati a livello europeo dalla Direttiva CEE Habitat, sia che la biodiversità ad essi relegata.
Segue poi, una rassegna sugli habitat e la relativa vegetazione, che dalla battigia si susseguono verso gli habitat più maturi dell’entroterra, caratterizzati dalla vegetazione di macchia mediterranea e da piccoli nuclei di boschi di leccio, che costituivano la vegetazione forestale che caratterizzava secoli fa questi luoghi e gran parte del Salento.
Sono presenti inoltre,degli approfondimenti su habitat particolari, come gli ambienti carsici o le praterie di Posidonia, e su specie di flora e di fauna rari o poco conosciuti. Infine una serie di check list , sulla flora, le farfalle, i rettili, i mammiferi, i pesci, concludono il corposo studio. Una novità la troverete sfogliando il libro, la presenza del QR CODE. Avvicinando il vostro smartphone potrete vedere dei filmati sull’ argomento trattato, realizzati casualmente nel momento esatto in cui accadevano con la videocamera dello smartphone o, durante delle immersioni in apnea, con videocamera subacquea.
Ci sono luoghi nel Salento, che custodiscono paesaggi unici, che spesso non conosciamo, che custodiscono piante e animali dalle forme e dai colori incredibili che vivono insieme a noi lo stesso territorio….da sempre! Ho racchiuso in questo libro centinaia di immagini di questo angolo di paradiso, il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, che ho chiamato “la mia Amazzonia”, per la ricchezza di forme e per la policromia di una ricca biodiversità presente ! Un Atlante che può essere utilizzato non solo per riconoscere le diverse specie presenti nel Parco di Ugento, ma presenti anche in altri Parchi o aree protette del Salento.enti anni di studi e di ricerche naturalistiche sul territorio, che hanno permesso di censire una ricca biodiversità altrove scomparsa e di rinvenire piante nuove per la scienza come le orchidee spontanee che crescono esclusivamente qui, come la Serapias apulica sub specie uxentina, che ho voluto dedicare proprio al parco di Ugento, oppure la Ophrys japygica.
Ma anche ibridi particolari dedicati al cofondatore del WWF Italia, Fulco Pratesi, al cosmologo inglese Stephen Hawking, o al tenore Tito Schipa, o ancora il raro ibrido dedicato alla messapica Ugento, L’Ophrys Ozantina.
Ma il vasto paesaggio ha permesso anche di censire una elevata presenza di diverse specie di uccelli, circa 190 specie differenti, con presenza di specie rarissime per il territorio salentino, come la Cicogna nera, il pellicano, lo storno roseo, il martin pescatore bianco nero, la moretta tabaccata, l’airone rosso e altri ancora. La differenza tra il Parco Naturale di Ugento e altre zone tutelate del Salento sta proprio nella ricchezza degli habitat presenti, tra cui fondamentale la zona umida caratterizzata dal reticolo dei canali e dei bacini presenti.
Ma nel corso del tempo questi habitat sono stati sempre presi di mira da opere di urbanizzazione, dagli incendi,, dalla antropizzazione diffusa, e da vari e continui illeciti che hanno sempre più frammentato e deturpato la naturalità del paesaggio. Nella trattazione, vengono elencati tutta una serie di driver che continuano a minacciare questi habitat fragili e peculiari tutelati a livello europeo dalla Direttiva CEE Habitat, sia che la biodiversità ad essi relegata.
Segue poi, una rassegna sugli habitat e la relativa vegetazione, che dalla battigia si susseguono verso gli habitat più maturi dell’entroterra, caratterizzati dalla vegetazione di macchia mediterranea e da piccoli nuclei di boschi di leccio, che costituivano la vegetazione forestale che caratterizzava secoli fa questi luoghi e gran parte del Salento.
Sono presenti inoltre,degli approfondimenti su habitat particolari, come gli ambienti carsici o le praterie di Posidonia, e su specie di flora e di fauna rari o poco conosciuti. Infine una serie di check list , sulla flora, le farfalle, i rettili, i mammiferi, i pesci, concludono il corposo studio. Una novità la troverete sfogliando il libro, la presenza del QR CODE. Avvicinando il vostro smartphone potrete vedere dei filmati sull’ argomento trattato, realizzati casualmente nel momento esatto in cui accadevano con la videocamera dello smartphone o, durante delle immersioni in apnea, con videocamera subacquea.
Ci sono luoghi nel Salento, che custodiscono paesaggi unici, che spesso non conosciamo, che custodiscono piante e animali dalle forme e dai colori incredibili che vivono insieme a noi lo stesso territorio….da sempre! Ho racchiuso in questo libro centinaia di immagini di questo angolo di paradiso, il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, che ho chiamato “la mia Amazzonia”, per la ricchezza di forme e per la policromia di una ricca biodiversità presente ! Un Atlante che può essere utilizzato non solo per riconoscere le diverse specie presenti nel Parco di Ugento, ma presenti anche in altri Parchi o aree protette del Salento.
articolo tratto da LeccePrima