IL SALENTO È UN VIAGGIO. UN VIAGGIO DI SOLE DONNE SULLA SUD EST, LA FERROVIA CHE PERCORRE IL TACCO D’ITALIA FINO QUASI AL CAPO DI LEUCA, UN FILO DI BINARI CHE UNISCE UN TERRITORIO DIFFUSO E COESO IN UN PASSATO CHE TRAGUARDA CON ORGOGLIO NEL PRESENTE. CORIGLIANO D’OTRANTO, MAGLIE, TRICASE, ALESSANO, GAGLIANO... NON SONO SOLO I NOMI DELLE STAZIONI DELLA LINEA 6 MA UN ALFABETO DI INCONTRI, PERSONE, RACCONTI. OGNI TAPPA UNA STORIA, OGNI STORIA LA VOCE DI UNA DONNA: GIOVANE, ANZIANA, ADULTA, EMIGRATA, IMMIGRATA. AL CENTRO DELLA NARRAZIONE, SULLO SFONDO DI UN PAESAGGIO DI ULIVI E DI TERRA ROSSA, CI SONO GENERAZIONI E IDENTITÀ, LE FIGLIE PARTITE E QUELLE RIMASTE, LE MADRI PER FORZA E LE MADRI MANCATE, LE RIBELLI, LE TENACI, LE RESILIENTI. CI SONO I MARITI E IL LAVORO, L’EMANCIPAZIONE E LA LINGUA ANTICA, IL FUTURO E LE TRADIZIONI. COME QUELLE RIMOSSE, RISCOPERTE O TRAMANDATE DA QUESTO MONDO FEMMINILE OPEROSO E CAPACE, CHE È EVOLUTO ED EVOLVE IN UN TEMPO CHE CAMBIA, SENZA RINUNCIARE ALLA MEMORIA. CON UN’APPENDICE DI SIMONA NEGRO.