pp. 324, cm. 17 x 24,illustrato, brossura.
Un ritratto inedito, pubblico e privato, di Felice Garibaldi, fratello minore del mitico “Eroe dei Due Mondi”, che nella sua veste di imprenditore nel campo oleario segnò diversamente le dinamiche familiari dei Garibaldi a Nizza. La grande epopea di Giuseppe fa da sfondo, a tratti si intreccia con le vicende mercantili di traffici di olio tra la borbonica provincia di Bari e la sempre più francese Nizza. La storia di viaggi alla ricerca di avventure politiche e rivoluzioni da compiere, ispirata ad un ideale romantico di libertà del Generale che cercò di realizzare infine nella piccola e selvaggia Caprera, la si legge in “controluce” attraverso la storia, meno solenne, ma ugualmente interessante, di Felice, dipendente dell’azienda nizzarda Avigdor a Bari e Bitonto, centri del sud dell’Italia che scoprivano un rilancio dei commerci grazie anche alla produzione locale di olio da tavola, tanto da imprimere dinamiche di ammodernamento del tessuto sociale, economico e urbanistico territoriale. La trattazione storica diviene, pertanto, un vivace affresco dell’ambiente di Nizza e della Terra di Bari dell’Ottocento, dagli anni Trenta alla gloriosa spedizione dei Mille. È la storia di una borghesia settentrionale di respiro europeo, che, trapiantata a Bari, in contatto con la realtà locale, è capace di introdurre un processo di trasformazioni economiche e sociali, e cercherà, sia pure timidamente e in modo contraddittorio, di trovare uno sbocco politico nei sussulti costituzionalistici del 1848. Felice, gravemente malato, tornò in Francia e qui morì. In Italia le idee e la passione di Giuseppe, coniugate con il pragmatismo di Cavour, infiammarono il movimento rivoluzionario e risvegliarono anche in Puglia il titubante gruppo borghese che si mobilitò dopo i travolgenti successi del Generale.
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