pp.124, brossura
Elisa Springer aveva ventisei anni quando venne arrestata a Milano, dove era stata mandata dalla famiglia per cercare rifugio contro la persecuzione nazista, quindi fu deportata a Auschwitz il 2 agosto 1944. Salvata dalla camera a gas dal gesto generoso di un Kapò, Elisa sperimenta l'orrore del più grande campo di sterminio. Eppure conserva il desiderio di vivere e una serie di fortunate coincidenze le consentiranno di tornare prima nella sua Vienna natale e poi in Italia. Da questo momento la sua storia cade nel silenzio assoluto, la sua vita si normalizza nasce un figlio e proprio la maternità è il segno della riscossa. È per lui che Elisa ritrova le parole che sembravano perdute per raccontare il suo dramma.
Elisa Springer (Vienna, 12 febbraio 1918 – Matera, 20 settembre 2004) è stata una scrittrice austriaca naturalizzata italiana.
Figlia unica di una famiglia di commercianti austriaci, Elisa Springer trascorse l'infanzia e l'adolescenza in una fervente Vienna ricca di stimoli culturali e artistici. Dopo l'arresto del padre (1938), in seguito alle violente persecuzioni verso gli ebrei, della madre e di gran parte della sua grande famiglia, si rifugiò a Milano nel 1940 dopo aver contratto matrimonio con un italiano. Qui intraprende l'attività di traduttrice privata. Tradita da una donna, spia fascista, viene arrestata e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944. Rimane prigioniera fino al maggio del 1945 riuscendo a sopravvivere alle terribili condizioni di vita del campo. Conobbe personalmente Anna Frank nel campo di concentramento di Bergen Belsen.
Nel 1946 si trasferì definitivamente in Italia e trascorse il resto della vita a Manduria in provincia di Taranto. A memoria della sua sofferenza e degli orrori del nazifascismo nei confronti degli ebrei, scrisse un'autobiografia, Il silenzio dei vivi, edita da Marsilio editore (Venezia, 1997) grazie al fondamentale e prezioso aiuto dell'unico figlio Silvio. Nel maggio del 1999 furono eseguiti in anteprima mondiale al Teatro Politeama Greco di Lecce due valzer di Elkan Bauer (1952-1942) nonno materno di Elisa, ucciso all'età di novant'anni nel campo di concentramento di Terezin. Le partiture di "Diana walzer" ed "Aeroplan walzer" scampate alla notte dei cristalli di Vienna furono affidate al direttore d'orchestra Realino Mazzotta che le revisionò e diresse. Il concerto fu presentato dal giornalista televisivo e scrittore Corrado Augias e dall'ambasciatore d'Austria in Italia Guenter Birbaum.
Degli ultimi anni della sua esistenza vissuti in Puglia, si ricordano l'impegno, il coraggio e la determinazione nell'inculcare ai giovanissimi l'etica della pace e l'esaltazione della uguaglianza tra i popoli e le religioni, come quando parlò ai giovani cattolici siciliani riuniti a Caltanissetta il 17 marzo 2002. Questo impegno è culminato nella pubblicazione, un anno prima della morte, del suo secondo libro, L'eco del silenzio. La Shoah raccontata ai giovani. Il 10 dicembre 2002 le è stata conferita la cittadinanza onoraria di Matera.
In suo onore è stata istituita a Matera la Fondazione Elisa Springer A-24020 (il marchio di Auschwitz sulla sua pelle) che ha raccolto il suo archivio personale, ed il Premio internazionale Elisa Springer, assegnato nella sua prima edizione al sindaco di Roma Walter Veltroni.