pp. 384, brossura, illustrato bianco e nero
La civiltà contadina nel Salento di fine Ottocento, focalizzata nel suo dibattersi fra carenze sociali e tentate supplenze di ordine magico-religioso. Tema centrale è il culto dei santi, trasbordato dal perimetro sacrale nell’ambiente agreste e gestito da santoni che catturano serpi nel nome di S. Paolo, si avvalgono di S. Vito per curare gli animali, la rabbia e la licantropia, e combattono le avversità atmosferiche sotto l’egida di S. Cristoforo. Ne consegue un suggestivo riemergere di rituali arcaici che, pur nell’adattamento a forme cristianizzate, svelano il loro provenire da una sedimentazione di culti panici. Un curioso quanto avvincente incastro di fede, magia, credenze e superstizioni, che trova riflesso e conferma nella convergenza di usi e costumi nonchè nel riporto di leggende, aneddoti, proverbi, preghiere, scongiuri e canti popolari direttamente attinti alla tradizione orale.