Eclettico, spiazzante, assolutamente eterogeneo esce, in questo piovoso autunno romano, il disco di esordio dei Tribraco, formazione capitolina attiva dal 2004 (come trio strumentale) che si presenta dal 2007 con una line-up estesa a quattro elementi.
E' stato incredibilmente difficile dare una connotazione a questo disco e ancora di più riuscire ad esprimere in poche righe lo spirito di un progetto che di anime ne ha davvero tante!
Catalogare la musica dei Tribraco come Jazz-Fusion-Core potrebbe non essere sufficiente; dentro le 11 tracce di "Cracking the Whip" si alterna veramente di tutto: rock underground su riff lineari spezzati da improvvise costruzioni al di fuori di ogni semplicismo ("Marco Polo") , echi di sonorità mediorientali sciolti in stacchi jazzati ("Benvenuti:" e "The Human Cannonball"), brevi citazioni swing incluse in strutture rock poco convenzionali ("Fuga da Alghero"), avanguardia ("Il cucchiaio d’acciaio"), echi Crimsoniani di metà anni 70' ("Sax Song").
Tutto questo, e molto altro ancora, è stato inserito in una struttura deformata e resa volutamente instabile mediante ogni possibile tecnica di composizione/improvvisazione musicale. Impossibile distinguere le parti "a braccio" da quelle definite da una partitura: è il caos... quello armonico, quello stimolante, folle e creativo... è la musica totale che non si da limiti ne regole.
Da appassionato di Rock-Progressive (genere musicale che fa della contaminazione una filosofia) non ho potuto che apprezzare questo patchwork di stili dove il riff e la variazione vanno a braccetto nello stesso pezzo, alternandosi in improbabili staffette! Ogni brano ha una sua personalità... schizofrenica e destrutturata, pronta a sorprendere chi si adagia ad un ascolto superficiale: tratti spigolosi si incastrano su percorsi morbidi, eccessi ritmici si spengono in lenti adagi e via così... tutto e il suo contrario...! O forse... il suo complementare?
Non spaventatevi! Non è musica per soli "addetti ai lavori": il disco potrà risultare insolito e stravagante ma ha sicuramente la capacità di poter di farsi apprezzare da più parti.... almeno da tutte quelle tirate in ballo dal gruppo... nel loro caleidoscopico viaggio sonoro...
Se volete farvi un'idea di quanto scritto sinora vi propongo di dare un'occhiata al package di questo disco: un bellissimo digipack in colori neutri, mosaico di elementi simil-riciclati old-style, che descrive mirabilmente quello che state andando ad ascoltare. Non mi sorprende la cura questi particolari quando leggo che la band è attiva in ambito multidisciplinare, avendo collaborato con videomaker, danzatori.
Affidandomi all'intuito, mi sento di azzardare, su questi quattro acrobati dalle indubbie capacità tecniche, che possa trattarsi di una di quelle band da vedere assolutamente dal vivo; perché l'esperienza "digitale" va stretta a questo genere di musicisti.
Dret
Tracklist:
01 Salerno-Reggio Calabria
02 Fuga da Alghero
03 Marco Polo
04 The humsn cannonball
05 Sax song
06 Unalcerchio
07 Benvenuti
08 Bolero!
09 Joe l’asino
10 Il cucchiaio d’acciaio
11 Cracking the Whip
Formazione:
Lorenzo Tarducci (chitarra, loop machine)
Valerio Lucenti (basso)
Tommaso Moretti (batteria)
Dario Cesarini (chitarra, loop machine, effetti)
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