pp.990 2 volumi in brossura 17x24
Nella seconda metà del secolo XIX nel Salento accanto a una vivace e dignitosa produzione letteraria in lingua si può registrare una notevole presenza di poeti in dialetto, ai quali finora era stata accordata un`attenzione solo occasionale, senza che il fenomeno fosse indagato nella sua complessità e organicità.
Il presente volume ha lo scopo di storicizzare quella movimentata vicenda letteraria e di offrire un panorama delle più autorevoli testimonianze. Esse riguardano, in particolare, una compatta generazione di poeti la cui nascita è collocabile intorno al primo decennio dell`Unità, nei quali l`uso letterario del dialetto raggiunge livelli non soltanto formalmente ragguardevoli, ma anche problematicamente e linguisticamente interessanti.
Vi si rispecchia il modo di vivere e di pensare di una cultura, quella salentina, che va prendendo coscienza della sua specificità regionale non in una dimensione di chiusura, ma di profittevole dialettica sia con la letteratura in lingua sia con quella nazionale e planetaria.
Si procede così ad un progressivo e costante affrancamento dal bozzettismo paesano e dal verismo tardoromantico fino a giungere a una piena consapevolezza della autonomia e della dignità dell`espressione artistica dialettale, che troverà la sua esaltazione teorica e la sua coerente testimonianza nei poeti dialettali del Novecento.
Per dare un attendibile documento di questo sviluppo e di questo fervore, culturale nella sua genericità ma letterario nella sua specificità, il volume prende organicamente in considerazione un complesso di opere, oggi di non facile reperimento, riguardanti ben tredici autori, dei quali dieci appartengono all`area ottocentesca e tre a quella del pieno Novecento.