pp.224, brossura 14x21
“Ecco” - diceva Cesare Garboli - “quello che a volte ci manca quando si sente parlare di Carmelo Bene in maniera dotta e molto impegnata, oggi, è quell’esperienza degli anni ‘60 che, per chi andava a teatro, vedeva non solo qualcosa di straordinario…un attore geniale, ma la risata (non perché faceva il comico), una risata liberatoria, di uno che faceva piazza pulita, distruggeva montagne di carta in un colpo di mano. Non solo prendeva in giro i critici o le persone che pensavano di avere cultura (avendone dieci volte di più lui), stralciando soprattutto il resto dell’intellettualità italiana, ma faceva proprio piazza pulita di forme, valori, pseudovalori culturali.”
Per questo è importante tornare a riflettere sull’operato di Carmelo Bene, il quale è da considerare un fenomeno culturale del XX secolo. A conferma e a testimonianza dell’oramai unanime riconoscimento attribuitogli: essere considerato uno dei massimi artisti del Novecento.