pp.326 brossura 17x24
Le strutture del Lessico Etimologico Italiano una sorta di grammatica del Lebenswerk di Max Pfister (ora codiretto da Wolfgang Schweickard). Dell`opera indagata l`impalcatura, dagli aspetti più generali verso quelli più minuti. In effetti, come sostiene acutamente Jean-Pierre Chambon, un lessicografo può rinchiudersi nel ruolo (riduttivo) dell`archeologo, ma può ben scegliere di delineare per sè quello dell`architetto.
Il LEI una costruzione concepita in primo luogo secondo una bipartizione tra il materiale di etimo noto (organizzato semasiologicamente, secondo la successione alfabetica) e quello di etimo ignoto (strutturato onomasiologicamente, secondo una successione logica disegnata in primo luogo da Hallig e Wartburg). Alla prima bipartizione segue l`organizzazione stratigrafica (superstruttura), che da conto dell`apporto relativo dei singoli strati (latino, germanico, greco, orientale, ecc.). Ciascuno strato presenta una macrostruttura (successione delle monografie e aspetto delle unità massimali di trattamento) e una (micro)struttura interna a ciascun articolo.
Quest`ultima, come gli utenti del LEI ben sanno, particolarmente complessa ed il risultato della formulazione fin`ora non scritta di centinaia di microregole che riguardano in primo luogo la stringa tipo come forma di esposizione dell`unità minimale di trattamento. Le appendici presentano uno studio sulla futura sezione degli Orientalia, sulla tipologia delle fonti utilizzate e sui collaboratori del LEI.