pp.220, brossura 15x21
UNLIBRO PER LA RICERCA CONTRO IL CANCRO
Il ricavato sarà devoluto all’AIRC
Il libro è scritto con il preciso intento di dar voce a unatestimonianza, quella di una donna (Belit nel romanzo) che dopo essere venuta aconoscenza del proprio male combatte non solo contro la 2malattia”, ma anchecontro quel sistema di speculazione a cui una parte della medicina aderisce.
“Vitae Svita” cimostra cosa può accadere quando la sete di denaro e di fama, in medicina,conquista la prima posizione in campo. Un sistema dove baroni luciferinicancellano il paziente, trasformandolo all’istante, magicamente, in una NONpersona, un meccanismo per fabbricare denaro, la gallina dalle uova d’oro. Unluogo dove non c’è pietà e non viene concesso di sperare:il libro ci porta nella casadelle streghe, in una tela di ragno, guai ad entrarci o sei perduto. (Prefazione)
Ma “Vita e Svita” nonè solo denuncia. È anche un ringraziamento a quell’altra gran parte dellaMedicina e della Ricerca che studia, combatte assieme a noi le nostrebattaglie, ci affianca nel dolore e ci aiuta a non sentirci soli.
A Belit si è aperto “unmondo nuovo, fatto di uomini altruisti, che con impegno e passione, e senza ilgiusto riscontro economico lavorano per noi”. (Prefazione)
Ed èproprio all’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro) cheandrà devoluto il ricavato dalla vendita di “Vita e Svita” con l’obiettivo di contribuirealla ricerca con una borsa di studio annuale.
PREFAZIONE
Questonon è un romanzo. È il resoconto, minuzioso e sconvolgente, di un evento chenon era stato previsto e dei suoi effetti, ed è giusto che si sappia da subito:tutto quello che leggerete è vero, inclusi i dettagli apparentemente piùinsignificanti.
Scoprireteche la vicenda procede su due piani. C’è, innanzitutto, una storia, con nomifiabeschi. Ecco Belit, giovane signora piena di energia, tutta tailleur e beifoulard, partita da niente, ora imprenditrice orgogliosa, una donnaaffascinante votata ala lavoro. C’è Conan, compagno vulcanico- lo scopriremoanche indomito- sempre al suo fianco. E c’è la piccola Mowgly,sette anni all’inizio della vicenda, creatura amatissima e sensibile. Un bruttogiorno accade qualcosa che non era stato messo nel conto: a Belit vienediagnosticata una terribile malattia, la notizia si abbatte come un terremotosu di lei e sulla sua famiglia incantata. Si può forse immaginare il resto: icolloqui vorticosi con i medici, le terapie invasive, il tormento di Belit, losbigottimento della bambina, l’affannarsi disperato di Conan, alla ricerca diuna soluzione, di una via d’uscita, perché c’è sempre una via d’uscita, o no?
No,direbbe il professor Gargamella, non c’è: disperatevi pure.
Ed eccoci al secondo piano. Attraverso lafigura del cinico Gargamella, “ Vita e Svita”
cimostra anche cosa può accadere quando la sete di denaro e di fama, in medicina,conquista la prima posizione in campo.un sistema dove baroni luciferinicancellano il paziente, trasformandolo all’istante, magicamente, in una persona,un meccanismo per fabbricare denaro, la gallina dalle uova d’oro- finchè,certo, ce la fa… Un luogo dove non c’è pietà e non viene concesso di sperare: il libro ci porta nella casadelle streghe, in una tela di ragno, guai a entrarci o sei perduto.
Belit,per la verità, dalla casa delle streghe è fuggita. Ha perso la sua spada, orasa cosa è la paura.Ma si è imbattuta in altri medici, ha incontrato occhiattenti, ascoltato parole come carezze, che hanno saputo spiegare econfortare.Il destino e il suo coraggio l’hanno condotta in un mondo doveindossare un camice bianco significa anche essere un poco degli eroi, nel sensoclassico della parola: eroe è colui che si vota a gli altri, dimentico di sé edei propri interessi e mai dimentico della pietas.A Belit si è aperto “unmondo nuovo, fatto di uomini altruisti, che con impegno e passione, e senza ilgiusto riscontro economico,lavorano per noi”.
A loro, allepersone impegnate nella ricerca medica, andranno i proventi di “Vitae Svita” .
Naturalmente, nondiremo come finisce il libro. Sappiate però che la delicatezza delle due vocinarranti- madre e figlia- il ritmo che scandisce gli avvenimenti- orafrenetico, ora dolce come una canzone- la crudezza con la quale si descrive ilfunzionamento degli ospedali e degli studi medici e le emozioni che restituiscea ogni pagina ne fanno una testimonianza sorprendente.
Belit. Conan e Mowgly ciricordano che in ciascuno di noi può nascondersi la forza di un guerriero.