pp.172 Questo libro vuole contribuire a far luce sul’esistenza nel contesto pugliese-salentino di autrici per lo più sconosciute o dimenticate che, tra Otto e Novecento, a differenza di molte loro conterranee, si sono misurare con la scrittura e hanno lasciato corpose tracce del loro pensare. Di estrazione medio e piccolo borghese, istruite, intellettualmente indipendenti, a vario titolo educatrici, accumunate da una condizione di nubilato o di vedovanza precoce, rispondono ai nomi di Eva De Vincentiis, Maria Assunta Crety, Maria Luigia Quintieri, Clementina Salvi Martello e Memy Piccinonno. Le loro voci risuonano sorprendentemente moderne per i temi su cui riflettono, le prospettive e le argomentazioni che rivelano. Tesimoniano un iniverso di presenze femminili, forse meno sparute di quanto si possa supporre, certamente lontane dalla oleografia tradizionale della donna meridionale.