pp. 275, brossura
"Ci e parso utile, dovendo elaborare un programma di ricerca su una piccola comunita del Salento come Castri di Lecce, partire da questa fonte e offrirla nella sua interezza originale agli studiosi che in maniera autonoma vogliono mettere in piedi un’indagine storica di largo respiro. Il catasto onciario richiede uno studio assai complesso e competenze tecniche di non agevole acquisizione. I dati che ci mette a disposizione sono molti e non sempre leggibili in maniera univoca. Nel censimento si trovano la composizione della famiglia del dichiarante, la descrizione e la determinazione di tutte le fonti di reddito, la segnalazione di tutti i debiti contratti, e cosi via. Questa massa di dati assomiglia molto da vicino ad un’odierna dichiarazione dei redditi e questo a primo acchito puo creare qualche diffidenza con la fonte per la sua possibile insincerita. Non bisogna neppure dimenticare che il catasto, come e stato osservato da insigni studiosi, e un codice di cui vanno conosciute le chiavi e non una verita che emerge in modo spontaneo e perentorio. Cio richiede attenzioni particolari che vadano oltre un’analisi quantitativa dei fenomeni che si vogliono rendere intelligibili. Spesso e piu importante conoscere i rapporti tra amministratori e amministrati, tra rivelanti e deputati al catasto. Si tratta, a Castri come in altri casali, di rapporti condizionati a volte da vincoli di parentela e piu spesso da interessi coincidenti che fanno scattare fra piccoli, minuscoli e medi possidenti, cioe fra la grande maggioranza dei potenziali contribuenti, una solidarieta, egoistica quanto si voglia, ma con una sua logica elementare: bracciali che non possono sottrarsi all’imposta sull’industria cercano di contendere al fisco almeno i redditi delle terre che posseggono. Questi rapporti di parentela e di amicizia non sempre emergono con nitidiezza dalla documentazione catastale, ma cio non vuol dire che non esistano o che siano trascurabili nella redazione del censimento fiscale."
