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LA CAREMMA
martedì 27 febbraio 2024
All’inizio della quaresima un tempo si sistemava sul terrazzo delle case o sui "mignoni" un fantoccio di paglia riproducente la vecchia Caremma, contrazione dialettale da Quaremma e Quaresima. Era vestita di nero, solitamente aveva con sé cunnucchia e filu, nella mano sinistra, invece, era ricorrente un’arancia amara: simbolo di penitenza e sacrificio. All'interno del frutto, spesso erano inserite sette piume d’uccello, tante quante le settimane che precedono la Pasqua. Ogni sette giorni ne veniva tolta una fino a strappare o bruciare la stessa Caremma il Sabato Santo, quando le campane suonavano a gloria. La personificazione della quaresima è dovuta al prolungarsi di riti precristiani. Essa è un’evidente allegoria didascalica: serviva a ricordare ai credenti che la Chiesa stava vivendo un periodo di lutto e si dovevano affrontare giorni di sacrifici e di rinunce. La Caremma fu in tempi antichissimi un personaggio vivo, sostituito in seguito dal pupazzo.
“Curemma musi torta,
ti mangiasti la ricotta,
nu mi desti nu pocu mmie:
brutta curemma fosti tie!”
Di seguito i link dei prodotti relativi a questo periodo ricco di folklore e tradizioni:
Tra passato e presente. Tradizioni popolari
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