pp.172, brossura
La lettura del libro “Volti di carta. Storie di donne del Salento che fu”, edito da Albatros, consente al lettore di fare un salto nel passato e di rimanere affascinato da uno stile di vita che, seppur faticoso era ricco di valori. L’autrice Raffaella Verdesca ha pubblicato un gran bel testo introdotto da Pier Paolo Tersi, dove raccoglie in 171 pagine, 20 storie di donne: madri, mogli, nonne, “vedove bianche”, ma anche contadine, tabacchine, instancabili lavoratrici. I racconti sono alternati e arricchiti da meravigliose foto in bianco e nero, come quella che impreziosisce la copertina dove è ritratta una bagnante sorridente seduta elegantemente su uno scoglio (la foto appartiene alla collezione di Marcello Gaballo). L’immagine fa intuire l’argomento del libro scritto da una giovane leccese, residente a Cariati, con un curriculum ricco di successi professionali che però non le hanno fatto trascurare la passione per la scrittura. Raffaella Verdesca ha svolto un lavoro minuzioso nella ricerca dei documenti e delle testimonianze affinchè potesse rendere le sue storie più realistiche. Ai racconti delle lotte sociali e degli sconvolgimenti epocali, infatti, si affianca una vena romantica, frutto della sensibilità dell’autrice che descrive le protagoniste donando a ciascuna di loro un alone di coraggio, dignità, orgoglio, forza. Le loro qualità intellettuali hanno permesso alle donne di resistere e reagire ad un periodo storico, gli anni a cavallo fra le due guerre mondiali, che le preferiva succubi di una mentalità grezza e ignorante dove prevalevano riti, usanze e credenze popolari, frutto di una cultura a volte maschilista. Il libro può apparire come uno di quegli antichi gioielli di famiglia da tenere gelosamente custodito e da sfoggiare o sfogliare nelle circostanze della vita in cui gli insegnamenti del passato e i buoni esempi possono essere indispensabili per affrontare nel migliore dei modi il presente.
