pp.108Ruggini e testuggini è un libro di racconti.Lo diciamo per non illudere quella fetta di lettori, voraci divoratori di tomi da ottocento pagine e di romanzi d’oltreoceano, che denigrano, maltrattano e sottovalutano l’arte della narrazione breve. Non è malevolenza la loro: il solo metro che adottano per valutare un’opera è la lunghezza. Ma l’arte del racconto è la capacità, o più semplicemente la curiosità, di assistere alle vicende da una prospettiva più ravvicinata, di catturare la bellezza e la grandezza di una storia da un piccolissimo avvenimento, da una singola azione. Scrivere racconti, in definitiva, è raccontare storie utilizzando un microscopio: ma sai che bello, poi, poterle leggere quelle storie?Ruggini e testuggini è un libro di racconti o meglio, come scritto in prefazione, una raccolta di memoria: personaggi ancorati alla propria esistenza che non possono dimenticare, uomini che s’aggrovigliano in mille azioni per poter ricordare, storie da prendere a morsi e da accartocciare, storie da soffiare, cantare, declamare, urlare o sussurrare, storie d’amore o d’ispirazione, storie di musica senza parole, o storie da tenere a mente e da poter raccontare.Ruggini e testuggini è un libro di racconti: c’è la storia dello scrittore Tommaseo Lazzato, di Funny la zanzara innamorata, di Harry Cleaveland grande suonatore di pentole, di vecchi e di fari, di musica e di scrittori. La prefazione è di Giancarlo Mazzoli, un onore. Basta non dico nient’altro. Il resto è solo da leggere. E da ricordare.FG